• MONDOVINO

    “Mondovino, la guerra del gusto” un film di Jonathan Nossiter, Edizioni Feltrinelli, collana Real Cinema, prima edizione giugno 2005, (libro + film).

    Da MONDOVINO il film pagg. 3,4:

    C’era una volta il vino che nasceva dai vigneti accarezzati dal sole e si impregnava del sapore del terreno dove veniva prodotto. C’erano una volta le famiglie che curavano il gusto della bevanda che portavano sulle tavole… C’era una volta . E adesso? Attraverso tre continenti, Mondovino cerca di rispondere a questa domanda… Il documentario e’ una saga politica sui misfatti dell’omologazione culturale, si respira l’atmosfera dei romanzi di Balzac, perche’ Mondovino non racconta solo il commercio del nettare degli dei, ma anche e soprattutto l’anima delle famiglie dei viticoltori. Descrive il “territorio” come cio’ che racchiude la memoria dell’uomo. Si parla di Pomerol, Volnay e Ornellaia, ma soprattutto di civilta’. Perche’ quello che qui davvero si scontra sono due visioni del mondo: da un lato quella degli adepti del pensiero unico, che si riempiono la bocca di parole come progresso, profitto e ordine; dall’altro quella degli irriducibili umanisti che difendono la diversita’ e la tolleranza. …Celebra l’importanza della trasmissione dei saperi che passano di generazione in generazione, consacrando il valore del patrimonio culturale che accompagna la produzione vinicola, perche’ dove c’e vino, c’e civilta’.

  • SIDEWAYS

    SIDEWAYS “in viaggio con Jack” film diretto da Alexander Payne.

    Una vacanza tra i vigneti della California Centrale prende una piega inaspettata quando Miles (Paul Giamatti) e Jack (Thomas Haden Church), due amici trentenni non cresciuti, tra una degustazione e l’altra, raggiungono la maturita’. Miles e’ un’esperto degustatore e grande appassionato di Pinot Nero e a nostro avviso, molto interessante e’ la sua considerazione in proposito: “…il P.N. e’ un’uva ardua da coltivare, non e’ una forza come il cabernet che riesce a fiorire ovunque anche quando e’ trascurato.

    Il P.N. ha la buccia sottile, e’ sensibile, matura presto… al P.N. servono cure e attenzioni, infatti cresce solo in piccolissimi angoli nascosti del mondo e solo il piu’ paziente ed amorevole dei coltivatori puo’ farcela, solo chi prende realmente il tempo di comprendere il potenziale del P.N. sa farlo rendere al massimo della sua espressione… I suoi aromi sono i piu’ ammalianti e brillanti ed eccitanti e sottili e antichi del nostro pianeta. Il cabernet sa essere potente ed esaltante, ma e’ troppo prosaico per me.”

    A questo punto una domanda sorge spontanea: “forse, nella vita, non vi siete mai sentiti anche solo per un attimo, un po’ Pinot Nero?”

  • UN’OTTIMA ANNATA

    “Un’ottima annata” “A Good Year” con Russel Crowe, film prodotto e diretto da Ridley Scott, tratto da un romanzo di Peter Mayle. Crowe interpreta lo spietato uomo d’affari Max Skinner. Quando eredita un vigneto nella Francia meridionale, Max, da sempre fanatico del lavoro, inizia a cambiare e ad apprezzare gli aspetti piacevoli e piu’ preziosi della vita. Ritrova infine se stesso anche grazie ad una bellissima ragazza (Marion Cotillard) della quale si innamora ricambiato.

    Personalmente, ricordiamo con piacere una frase dell’ anziano zio Henry che dialoga con Max ragazzo: …”Lo sai Max perche’ amo fare il vino? … io amo fare il vino perche’ questo nettare sublime e’ semplicemente incapace di mentire. Vendemmiato presto o tardi non importa. Il vino ti bisbigliera’ in bocca con completa ed imperturbabile onesta’ ogni volta che ne berrai un sorso.”

  • IL PANE DI IERI

    Da “Il pane di ieri” di Enzo Bianchi, Ediz. Einaudi, pagg. 47/49 : “La vite come cultura. In una societa’ in cui si conosce il prezzo di ogni cosa ed il valore di nessuna, anche una fatica e una gioia umana antichissima come quella della vendemmia rischia di essere ridotta a cifre: ettolitri di vino prodotto, gradazione media, bilanci ed aspettative dei mercati, prezzi delle bottiglie di annata… E non sono solo le attese di un anno a essere raccolte e caricate sui carri per essere spremute: e’ il frutto di una pazienza ben piu’ antica.

    La vigna, infatti, a differenza dei cereali e anche di molte piante da frutto, non e’ una coltivazione immediatamente produttiva: piantare una vigna e’ come fare un matrimonio con la terra, e’ gesto di grande speranza, che non a caso la Bibbia pone come il primo gesto compiuto da Noe’ dopo il diluvio. Significa stipulare un’alleanza con un pezzo di terra, affermare che li’, in quel posto preciso, si vuole dimorare, che ci si prende il tempo di attendere li’ e non altrove i frutti del proprio lavoro: coltura e cultura radicalmente diversa da quella nomadica e’ quella della vigna, una sorta di patto nuziale tra l’uomo e la natura senza il quale non puo’ nascere la cultura.”

  • VITI & MUSICA, Living in the sun…

    Monsieur Duflot, personaggio viticoltore, nel film “Un’ottima annata”, veniva deriso perche’ cantava alle sue viti. Questo fatto tuttavia non gli impedi’ di essere l’anonimo produttore di un eccellente vino, molto apprezzato anche dai collezionisti. Nel mio piccolo invece amo ascoltare la mia musica del cuore anche quando sono in vigna, tra i filari delle mie viti, mentre lavoro accudendole. E’ la musica che mi e’ entrata nel cuore quando ero ragazzo, e da allora non mi ha piu’ lasciato: di Joni Mitchell dall’album “Court and spark”, 1974 Asylum, in particolare il brano “People’s parties” (www.jonimitchell.com), di David Crosby dall’album “If I could only remember my name”, 1971 Atlantic, in paricolare i brani “Music is love” e “Laughing” (www.crosbycpr.com), di Jackson Browne dall’album “Late for the sky”, 1974 Elektra/Asylum, in particolare l’omonimo brano che da il titolo all’album stesso (www.jacksonbrowne.com). Se esiste e quale sia l’effetto di queste note musicali sulle mie viti, non ne ho proprio idea. Tuttavia mi piace pensare al mio spirito che aleggia piu’ leggero ed in migliore armonia con me stesso e con il mondo intero, fatto questo che non puo’ non produrre effetti positivi, viti comprese. Living in the sun…

  • Una vite magica

    Dal racconto “Il Sogno” scritto da Novella Ivaldi, durante l’esperienza di ristrutturazione di quella che diverra’ la romantica Locanda “Le Petit Chateau” sita nell’entroterra di Finale Ligure:

    “…Le viti…Le viti…quale magia.
    Un giorno d’autunno, quando gli alberi ormai doravano le loro foglie, vidi un grosso tronco che spuntava rigido e annerito, quasi bruciato, appena al di sopra di una fascia.
    Chiamai Andrea, pensando fosse un tronco secco da togliere ma lui, avvicinandosi, riconobbe una vite.
    La pulimmo, facendole spazio tutt’ intorno, lasciandola finalmente libera di respirare e godersi il calore del sole, essendo esposta a Sud.
    In primavera nacquero le prime gemme, che divennero foglie.
    La potammo a tempo debito e l’anno dopo esplose, facendo i primi grappoli d’uva.
    Sembra forse ridicolo, ma non avevo mai visto un grappolo d’uva nascere.
    E’ davvero una magia che ricorre ogni anno; adesso quando bevo un bicchiere di vino, so quale fantasioso arcano la natura utilizza per permettere a noi tale delizia e visualizzo quel primo, piccolissimo grappolo d’uva appena nato e penso alla delicata strada che dovrà percorrere.
    Quella vite ad oggi, nel periodo estivo, corre lungo una buona parte del muro a secco sul quale e’ appoggiata, e ne ricopre circa la metà in altezza………….e nel 2008 ci ha regalato un profumatissimo passito.”

    Personalmente ho un bellissimo e nitido ricordo del lunedi’ di Pasqua dell’anno scorso, trascorso al Petit Chateau in compagnia di Novella e Andrea insieme a mia moglie Maria Vittoria ed al nostro figlio Emanuele che allora aveva sette anni. L’atmosfera di calda ospitalita’ e di vera familiarita’ ci impressiono’ moltissimo, tanto che, giunti a casa, Emanuele ci domando’: “Mamma, Papa’ quando ci ritorniamo?”

    www.lepetitchateauonline.com, info@lepetitchateauonline.com

  • Una nuova stagione

    Una nuova stagione sta per iniziare e desidero invitare tutti voi a prendere parte ad una nuova vita, ad una scoperta nonche’ ad una nuova storia…
    In questo momento infatti, i germogli sono comparsi, pronti nello scrivere un nuovo capitolo nelle pagine della viticultura.
    La nostra interpretazione di un nuovo vino, non e’ riferita ad un marchio o ad un vigneto, ma ad un nuovo compagno di viaggio che, giorno dopo giorno, come testimone silenzioso, ci accompagnera’ durante il nostro cammino futuro.
    E’ inoltre per noi fonte di gioia proporre questa nuova forma di vita cosi’ come si presenta oggi, ed e’ anche nostra speranza che, nell’ammirare questa evoluzione della natura ne possiate trarre gioia.
    La natura e’ vita, ed anche il vino e’ vita.